Dal cortile della mia casa da bambino alla “butega da falegnàm” il passo era quasi obbligato, fortunatamente l’ostinazione che mi caratterizza, mi ha portato a convincere mia madre che volevo fare qualcosa di più.
E così ho costruito, con gli scarti delle lavorazioni, il mio primo tecnigrafo in legno!
Gli anni sessanta e la passione per il disegno hanno fatto il resto.
Per me le giornate cominciano alle 5.30 del mattino, e con questo vantaggio ho potuto mettere insieme due attività parallele; la ditta 2aeffe pioniera dello stampaggio del poliuretano, che produceva pezzi di arredamento “di firma” per Ettore Sottsass e Tito Agnoli ( “design” era una parola ancora lontana), poi la ditta 2inn con forniture per casa, alberghi e comunità e una linea in multistrato di betulla che poteva essere imballata “in pacchi piatti”,e “montaggio fai da te” con una semplice “brugola”. ( l’ikea negli anni ’70 era ancora in Svezia).
Sono molto attaccato alla mia città natale e alle persone che ci vivono, l’impegno in Consiglio Comunale negli anni ’80, il sostegno alle società sportive e ciclistiche e la rinomata gara “Coppa Agostoni” mi tengono sempre in pista.
Il mio soprannome “Angelino” è diventato come un marchio di fabbrica per chi sa riconoscere le residenze da me realizzate.
Nel tempo ho sperimentato varie linee estetiche, i miei maestri al Politecnico erano gli architetti Franca Helg ed Ernesto Nathan Rogers, da loro ho imparato a ragionare sempre sull’utilizzatore finale, e allo stesso tempo a non rinunciare a proporre una Architettura innovativa.
Penso che mi rimanga ancora molto da fare, come per ogni scalatore:
“l’ultima cima è sempre la prossima”. (Rehinold Messner).